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Banco del Mutuo Soccorso, chi? Ma come: chi!? |
Ho scoperto questa cosa per cui c'è qualcuno che dal 1972 ad oggi ha allungato, negli anni, per 26 volte un minuto fino a farlo diventare due.
Non so' perché, se c'è un motivo scientifico (ma se c'è va pronunciato come lo farebbe Gassman ne "I soliti ignioti"!) o semplicemente perché questi del National institutes of standards and technology hanno tirato a sorte e hanno deciso così.
Voi lo sapevate?
Io no. A ripensarci, un po' mi sento preso in giro; un po' invece mi sento arretrato a pensare che succedono di queste cose e io non lo so'.
In realtà mi sento inadeguato in un mucchio di cose.
Se voglio acquistare un auto ormai devo sapere che posso scegliere tra fari allo xeno e allo bixeno; devo sapere cos'è l'ABS, l'Electric e il Sight & Light Pack, l' Ambient Light, il
Cruise control, e potrei continuare all'infinito.
Se vado a comprare un telefono cellulare (che è come quello di casa ma è senza filo e me lo posso portare anche a spasso) mi chiedono se lo voglio Quad Band o Quad Core, IPS LCD o AMOLED...
E via così per ogni oggetto di uso quotidiano.
Io non sono proprio vecchio, ho 'solo' 55 anni che visti da un ventenne saranno pure un'enormità, ma dal mio punto di vista sono gli anni che ho vissuto, barcamenandomi tra periodi di frizzante esuberanza e altri di più pacata riflessione, mettiamola così.
E poi mi parlano di cloud, dove posso mettere tutte le mie fotografie senza limiti di spazio. Ma cos'è? chiedo. Una nuvola, mi risponde il nipotino di 10 anni. Come: una nuvola? e le mie foto stanno su una nuvola? dico. Ma sì, è un posto in cielo dove ci sono tutte le cose che tu metti; hai visto quanto spazio c'è in cielo! risponde. Ma una volta le foto si mettevano negli album per le foto e noi a casa le sfogliavamo quando fuori pioveva, d'inverno, quando in tv non era l'orario dei cartoni. Dico io. Ma ci sono sempre i cartoni in tv, vai su Boing o Cartoonito! risponde lui.
Non è che voglia fare la figura del troglodita, qualcosina capisco anch'io, altrimenti non sarei qui a sbattere su questi tasti e a raccontarvi queste cose.
Ma è come se ad un certo punto avessi smesso di stare al passo coi tempi, come se il mio cervello si fosse saturato e rifiutato di assobire ancora 'cose'.
Io ho 'conosciuto' Kant, Hegel, Schopenauer, Croce; mi sono abbeverato alle loro opere. Oggi mi dicono che la filosofia la dettano i rapper.
Ho letto Pavese, Pratolini, Silone. Oggi devi conoscere fabiovolo e Muccino se vuoi partecipare ad una discussione anche minimale.
Qualche giorno fa un tipo sulla trentina che ha una cover band (mi ha spiegato che suonano musica di altri gruppi più famosi) ha visto il mio sfondo del desktop dove campeggiano Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese in un concerto del BMS, e mi ha chiesto: e questi chi sono? meravigliato, anche perché è un musicista, gli ho risposto: quelli che hanno inventato il prog in Italia. Il prog: e che è? mi dice lui. La musica del Banco, della PFM, delle Orme, dei New Trolls... cerco di spiegare. Non li conosco, è stata la sua risposta quasi annoiata e conclusiva della discussione.
Ma non è solo questo. Non voglio fare il moralisticheggiante (anche se poi alla fine lo sono), ma sentire alcune cose, vedere alcuni comportamenti mi lascia basito. Ci sto male.
È il solito discorso: le folle osannanti che vanno dietro a personaggi dello sport e dello spettacolo anche se pluricondannati e recidivi riguardo ai soliti reati fiscali (evasione, conti all'estero), che scendono in piazza con bandiere e cartelloni per (presunte) ingustizie sportive subite dai loro amati idoli.
Per loro non conta chi è la persona, conta quello per cui è famoso e per cui diventa la parte di loro che avrebbero voluto essere ma non sono mai diventati.
Tanto lo fanno tutti, dicono, e poi che c'entra l'evasione fiscale con un bel sorpasso a 300 all'ora?
Ma come? Io sono cresciuto con quelli che una volta si chiamavano i 'sani principi', per cui tutti possiamo sbagliare nella vita (e se non l'abbiamo fatto finora, lo faremo) ma nel giudicare e nell'essere giudicati ciò che conta è la nostra onestà, a prescindere da quel che facciamo. Una volta era ancora valida la massima di Totò che ne "'A livella" dice che la morte rende tutti eguali e che questo principio va allargato anche alla vita. Oggi vale il principio che se sei furbo e hai la faccia tosta, ma sai dare i calci al pallone o cantare in un certo modo, puoi diventare qualcuno, addirittura l'idolo dei gggiovani e meno gggiovani.
Oggi quando accadono cose brutte, anzi bruttissime, tipo omicidi per rubare pochi spiccioli, o ammazzare parenti per entrare in possesso anticipatamente dell'eredità, molto spesso i colpevoli alla domanda: perché? rispondono: perché no!
Ecco: tutte queste cose (magari non proprio gli omidici) vengono giustificate col fatto che 'fanno tutti così', che 'è normale'.
E quindi, appunto: perché no?
Non c'è una scala di valori nella nostra società. Si è 'in' o 'aut'; 'on' oppure 'off'. E tutto questo solo perché ti so stupire.
Sapete che io ho una fede, un credo religioso, ma qui non è questione di etica di un tipo piuttosto che di un altro.
Tuttavia non so di cosa si tratta.
Sono veramente fuori dal tempo? Vivo in un mondo che non c'è (magari sulla seconda stella a destra)? Ho difficoltà a capire perché rifiuto quella che chiamano la 'modernità'?
Come vedete voi la questione?
Non ci sono più le mezze stagioni e i minuti di una volta? O mi devo abituare alle cose che vedo?
E a proposito di modernità, mi hanno convinto a fare un selfie, ma mi sa che ho sbagliato qualcosa anche qui...
... che dite?
L'Oste Juan